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Fotografi veneziani | Alessandro Filippo Nappi
 
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Alessandro Nappi

Nel 2012 l’archivio fotografico di Alessandro Filippo Nappi, attraverso la firma di un protocollo d’intesa con il Comune di Venezia, è stato donato dall’autore al Centro di Documentazione di Storia Locale di Marghera (CDSL).

Le circa 13.000 immagini che lo compongono - la stragrande maggioranza negative in bianco e nero, alcune a colori e molte diapositive - raccontano diversi aspetti della storia economica, sociale e di costume di Marghera, del suo territorio e della città nel suo insieme. Immagini che hanno trovato spazio in libri, mostre e riviste di storia locale e che hanno contribuito a una rilettura del territorio veneziano, dell’industria e del sistema di produzione, del ruolo del sindacato e della politica.

Luoghi ed eventi vissuti e ripresi da Nappi in prima persona, attraverso il lavoro da lui svolto in fabbrica, l’impegno nel sindacato e nella politica, coniugato a una forte passione documentaristica sviluppata attraverso il media fotografico.

Il protocollo d’intesa ha permesso di acquisire l’ingente archivio fotografico, di portarlo al di fuori della fruizione privata dell’autore e di renderlo disponibile all’ampio pubblico di appassionati, fotografi, studenti, curiosi e ricercatori. Tutti i materiali fotografici sono ora depositati e conservati presso il CDSL di Marghera, luogo delegato all’archiviazione, catalogazione e consultazione di documenti, pubblicazioni e testimonianze legate alla storia del quartiere, al suo territorio, all’economia e alla società locale.

Con il supporto professionale e la struttura tecnica dell’Archivio della Comunicazione, con il quale il CDSL collabora da anni, si sono potute mettere in atto alcune iniziative per la valorizzazione dell’archivio fotografico Nappi, impegni precisi presi dall’Amministrazione comunale con la firma del protocollo d’intesa e finalizzati a far conoscere e rendere l’archivio disponibile alla consultazione pubblica.


Estremi cronologici: 1982-1995
Consistenza: 15.390 negativi, 292 diapo, 4383 provini (raccolti in 13 album, 1 busta)
Collocazione degli originali: Marghera, Centro di documentazione di storia locale, Archivio, Compact
Strumenti di consultazione: Schedatura informatizzata di una parte del fondo (296 foto)
Copie digitali delle foto: Sezione Audiovisivi CD 199, 200, 201, 202, 203,204, 205
Altri materiali collegati: pannelli mostra “La storia sociale di Marghera, tra fabbriche e territorio” a cura di D. Rigon e A. Nappi (Sezione Audiovisivi CD 106); foto esposte nella mostra (Sezione Audiovisivi CD 144) power point della mostra (Sezione Audiovisivi CD 163, CD 164)





            Biografia Alessandro Nappi (a cura di Annamaria Pozzan, 2015)  

            Descrizione del fondo (a cura di Annamaria Pozzan, 2015) 

            Descrizione sezioni del fondo (a cura di Annamaria Pozzan, 2015)                        



 

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La caduta del muro di Berlino fu un evento di portata mondiale. Sul muro e attorno ad esso si è concentrata la paura della guerra fredda, il dissenso verso una politica di divisione, si sono consumati drammi famigliari, sono finite vite umane. E giusto era fotografare il muro in tutti i suoi dettagli: sassi, murales, croci… e le persone che un giorno festeggiarono il suo abbattimento.


La fabbrica ha decisamente ispirato Alessandro Nappi. Il paesaggio industriale viene fotografato con molte sfumature di grigio. Il fumo, lo smog, i paesaggi desolati fanno da padroni mentre l’individuo è quasi assente o timidamente presente. In alcuni casi nascosto dietro macchine, tubi o ingranaggi. Non manca però occasione per farci vedere anche qualche atteggiamento curioso e divertente dentro questi luoghi di alienazione.


Le manifestazioni, in genere, non sono soggetti facilmente fotografabili se non per veloci servizi giornalistici. Quelle sindacali esprimono però frequentemente note di colore che Nappi ha prontamente congelato nei suoi scatti fotografici. Una serie di fotografie da guardare e gustare, compresi i ritratti di alcuni importanti personaggi della politica e del sindacato di allora.


L’ospedale psichiatrico dell’isola di San Clemente, a Venezia, venne chiuso nel 1992, in seguito alla legge 180 del 1978, cosiddetta legge Basaglia, il medico psichiatra che la ispirò.Nappi entra tra queste mura con molta discrezione. Non ha, e si vede, nessuna intenzione di aggredire né i luoghi né le poche persone ancora presenti all’interno. Ma non può fare a meno di aggredire noi fotografando una porta con su scritto un atto d’accusa pesante verso il mondo esterno “pagherete tutte le angherie che subimmo come cura di stato”.


La caduta del muro di Sport fu un evento di portata mondiale. Sul muro e attorno ad esso si è concentrata la paura della guerra fredda, il dissenso verso una politica di divisione, si sono consumati drammi famigliari, sono finite vite umane. E giusto era fotografare il muro in tutti i suoi dettagli: sassi, murales, croci… e le persone che un giorno festeggiarono il suo abbattimento.


La caduta del muro di Grafico e pubblicista e altro fu un evento di portata mondiale. Sul muro e attorno ad esso si è concentrata la paura della guerra fredda, il dissenso verso una politica di divisione, si sono consumati drammi famigliari, sono finite vite umane. E giusto era fotografare il muro in tutti i suoi dettagli: sassi, murales, croci… e le persone che un giorno festeggiarono il suo abbattimento.

 
data creazione: 23 aprile 2014

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